venerdì 14 dicembre 2012

Namasté perché?

Vi saluto sempre con un Namasté, magari tanti si chiedono che vuol dire. In India non è un semplice saluto, vuol dire ti saluto onorandoti (namas "mi inchino" - te "a te") o inchinandomi a te. Di solito ci si saluta con la mudra cioè il gesto a mani giunte (come in preghiera) messe all'altezza del petto e inchinandosi leggermente. Questa è una forma di saluto molto rispettosa, perché ognuno di noi è un essere divino ed importante, quindi io essere divino saluto il tuo essere divino. Noi qui al massimo ci salutiamo con ciao e nulla di più. Molto spesso si usa anche la parola Namaskar.




Se invece le mani vengono messe sulla fronte, in corrispondenza del 5 chakra cioè Ajna il cosiddetto terzo occhio, è segno di enorme venerazione, difatti lo si fa durante la preghiera o di fronte a personaggi molto importanti, ancor più importante se le mani vengono poste sopra la fronte sul 6^ chakra cioè Sahasrara il cosidetto chakra dei mille petali.
Ecco perché ho deciso di chiamare questo bracciale Namastè perchè sono due dischi in alluminio traforati e tenuti insieme da rivetti in ottone, come il mudra del saluto, mani unite.
La martellatura ha dato forma al bracciale che non è piatto ma ondulato così da donargli movimento, sembra un'onda del mare lenta e silenziosa...

 





Quindi ecco perché vi saluto così, per me ogni persona che legge il mio blog è divina, ogni persona lo è, ed io vi rispetto e vi ringrazio per ogni minuto che dedicate alle mie letture. 


Namasté
Padma







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